Anatomia delle donne sugli alberi

A scoprire la bizzarra tendenza delle donne a farsi ritrarre arrampicate sugli alberi,  tra gli anni Venti e  Cinquanta del Novecento,  è stato Jochen Raiß.

Da 25 anni, infatti, andando per mercatini delle pulci Jochen ha collezionato una serie di immagini di persone e luoghi insoliti.

Molte di queste foto, accomunate dall’assenza di informazioni sul fotografo e sul soggetto oltre che dalla posa sull’albero, sono state raccolte in un libro pubblicato da Hatje Cantz.

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Women in Trees – Jochen Raiß © Sammlung Jochen Raiß, Courtesy Hatje Cantz
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Women in Trees – Jochen Raiß © Sammlung Jochen Raiß, Courtesy Hatje Cantz
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Women in Trees – Jochen Raiß © Sammlung Jochen Raiß, Courtesy Hatje Cantz
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Women in Trees – Jochen Raiß © Sammlung Jochen Raiß, Courtesy Hatje Cantz
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Women in Trees – Jochen Raiß © Sammlung Jochen Raiß, Courtesy Hatje Cantz

Jochen Raiß discovered the bizarre trend of women posing in trees from the 1920s to the 1950s.

Jochen spent 25 years going to the flea markets and collecting a series of images depicting women and unusual places.

Many of these photos sharing a lack of information about the photographer and the subject as well as the fact of posing in trees, and they  have been collected in a book published by Hatje Cantz, titled Women in Trees.

Anatomie de Louise Misha

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Image source: http://www.louisemisha.com

Louise Misha è un brand che è stato fondato da due amiche, Aurélie Remetter e Marie Picancet a Parigi nel 2012.

Hanno lanciato il loro marchio dopo un viaggio in India, nel tentativo di prolungare la loro avventura.

L’hanno chiamato Louise Misha, fondendo insieme il nome della nonna di Marie, Louise e il nomignolo della madre di Aurelie, Misha.

Le loro creazioni sono ispirate dai dettagli vintage, dai viaggi e dallo stile bohémien.

A poco a poco Louise Misha è cresciuto fino a diventare una linea di prêt-à-porter per le bambine con tanto di gioielli e accessori. Poi, nel 2014, è nata la collezione dedicata alle donne.

Le loro collezioni estate 2016 per le bambine e le donne sono caratterizzate da colori tenui, da pizzi e ricami delicati, da elementi esotici ed etnici mescolati insieme ad uno stile hippie anni 70 e ad un pizzico di nostalgia.

Per vedere il resto della collezione visitate il loro sito web.

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Image source: http://www.louisemisha.com

 

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Image source: http://www.louisemisha.com

 

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Image source: http://www.louisemisha.com
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Image source: http://www.louisemisha.com
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Image source: http://www.louisemisha.com
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Image source: http://www.louisemisha.com
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Image source: http://www.louisemisha.com

 

Louise Misha is a brand founded by two friends, Aurelie Remetter and Marie Picancet, in Paris in 2012.

They launched the brand after a trip in India in an attempt to extend their adventure.

They called it Louise Misha, named after Marie’s grandmother ‘Louise’ and Aurelie’s mother nicknamed ‘Misha.’

Their creations are inspired by vintage details, travels and bohemian style.

Little by little Louise Misha has grown to become a full line of ready to wear, jewelry and accessories for little girls. Then in 2014, the Women collection was born.

Their Summer 2016 collections for little girls and women feature pastel colours, delicate laces and embroideries, exotic and ethnic elements mixed with a hippie 70s style and a pinch of nostalgia.

To shop & see the rest of the collection visit their website.

 

 

Anatomie de la semaine

Questo è un breve elenco delle cose che ho trovato e che mi sono piaciute questa settimana.

1. 53 foto che raccontano la storia del Festival di Cannes

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Image source : Getty/AFP.

2.Il profilo Instagram BewitchedQuills di Annelies van Overbeek,  una giovane 17enne belga che con un po’ di trucco si trasforma di volta in volta nelle icone del cinema del passato come Audrey Hepburn e Vivien Leigh.

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Image source : Instagram account, BewitchedQuills
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Image source: Instagram account, BewitchedQuills

3. Trenta parole intraducibili

4.  Il nuovo libro Greenterior del duo belga Magali Elali e Bart Kiggen, i fondatori della rivista intervista online Coffeeklatch. Greenterior presenta le case di diciotto creativi da Anversa a New York, che hanno tutti una cosa comune –  la passione per le piante.

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Image source: Coffeeklatch
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Image source: Coffeeklatch
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Image source: Coffeeklatch

 

This is just a short list of things I found and loved this week.

1.53 Cannes Film Festival Photos That Will Take You Way, Way Back

2. Annelies van Overbeek’s Instagram account where this Belgian teeenager recreates iconic images of the likes of Audrey Hepburn and Vivien Leigh with the help of retro hair and makeup techniques.

3.30 untranslatable words

4. The new book Greenterior by Belgian duo Magali Elali and Bart Kiggen, the founders of the online interview magazine CoffeeklatchGreenterior showcases interior features on 18 creatives from Antwerp to New York, who all have one thing common – a passion for plants.

Anatomia di Firulì Firulà

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Firulì Firulà è un marchio di abbigliamento per bambini da 0 a 6 anni, nato dalla creatività di Rosa D’Agostino. I vestiti, che lei stessa realizza, sono intrisi di nostalgia e romanticismo e rilevano una squisita abilità manuale.

1. Che cos’è Firulì Firulà?
È il mio piano B. Un sogno che ho faticato a riconoscere. Uno stato dell’anima. Sono io!

2. Come è nata l’idea di Firulì Firulà?
Un vestitino dopo l’altro. Da principio quasi un divertissement, poi una vera urgenza creativa. Alla fine una scelta convinta, maturata grazie al sostegno di mio marito. Grazie Fabio.

3.Quando hai iniziato ad interessarti all’abbigliamento per bambini?
Durante la mia prima gravidanza. Curiosando tra gli shop online dedicati all’infanzia ho scoperto – e con grande entusiasmo! – che esistevano designer e brand che proponevano capi di alta qualità, frutto di un vero ingegno creativo, e sopratutto fuori dai circuiti della grande distribuzione.

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4.Dove trovi ispirazione?
Curiosando nel passato, sempre. Sono una nostalgica e le atmosfere retrò mi affascinano fatalmente. Dai cartoni animati, ai libri illustrati, passando per le tazze da te.

5.Cosa ritieni importante quando disegni gli abiti per i bambini?
I bambini.

6. Questo blog si chiama Anatomie des mots: l’anatomia delle parole è una grammatica segreta, la loro intima connessione con le cose che ci circondano. Potresti fare l’anatomia delle parole “Firulì Firulà”?                                                                                                               Firulì Firulà è il fischiettare scanzonato di chi col sole in faccia se ne va per la via, saltellando quasi. Ed è anche il fischiettare soddisfatto che mi risuona in testa quando un nuovo progetto sta prendendo forma tra ritagli di stoffa e capocchie di spilli.

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7.Sei un’imprenditrice e mamma di due bambini. Come concili lavoro e famiglia?
Imprenditrice, io??!? No no no, prego. Sono una artigiana molto appassionata e non nascondo l’impegno e le fatiche alla mia famiglia perchè è anche questo una lezione di vita.

8. Qual è il tuo libro per bambini preferito?
Pinocchio, nella sua versione originale.

9.Di quali abitudini passate e forse perse senti di più la nostalgia?
I fazzoletti di cotone, per esempio. Ma potrei citarne diverse altre. Sono una nostalgica, l’ho già detto? 🙂

10. Il tuo sogno di felicità
Diventare nonna.

11. 5 cose da fare a Milano
Perdersi con la testa tra le stelle al Planetario, meglio se in compagnia di una mano da stringere.
Ordinare un ombrello su misura – l’ombrello per la vita – magari dal disegno retrò, nello storico laboratorio Maglia.
Prendere un caffe alla bottega Hodeidah e nel mentre scegliere un ‘ricordo’ goloso da portare a casa.
Rilassarsi un momento al piccolo e grazioso Orto Botanico di Brera.
Attraversare il cortile di Palazzo Bagatti Valsecchi in un giorno feriale e lasciarsi tentare dal Salumaio di Montenapoleone.

 

1.What is Firulì Firulà?

It’s my plan B. A dream that I struggled to recognize. A state of the soul.

2.How was the idea behind Firulì Firulà born?

One dress after another. From the beginning almost a diversion, then a real creative urgency. Eventually a well-thought choice made thanks to the support of my husband. Thanks, Fabio.
3.When did you first become interested in children’s clothing?

During my first pregnancy. By browsing online shops dedicated to children, I discovered – with great enthusiasm! – that there were designers and brands that offered high quality garments (the result of a true creative genius) and especially  besides the usual large retailers.

4.Where does your inspiration come from?

By browsing in the past, always. I am a nostalgic and I am dramatically fascinated by retro atmospheres. From cartoons, to illustrated books, through tea cups.

5. What do you believe is important when designing children’s clothes?

Children.

6.This blog is called Anatomie des mots: the anatomy of words is a secret grammar, their intimate connection with things around us. Could you anatomize the words Firulì Firulà”?

Firulì Firulà is the lighthearted whistling noise of those who walk with the sun shining on their faces, almost hopping. And it is also the happy whistling  in my head when a new project is taking shape, between scraps of cloth and pinheads.

7.You are an entrepreneur and mother of two. How do you balance work and family life?

Businesswoman, me ??!? No, no, no, please. I am a very passionate artisan and I do not hide the commitment and efforts from my family because this is also a life lesson.

8.What is your favourite children’s book?

Pinocchio, in the original version.

9.What past or maybe lost habits do you feel most nostalgic about?

Cotton handkerchiefs, for example. But I could mention many others. I am a nostalgic, haven’t I mentioned it? 🙂

10.What is your dream of happiness?

Becoming a grandmother.

11.Tell us 5 things to do in Milan

Get lost with your head in the stars at the Planetarium, preferably in the company of a hand to hold.
Order a custom made umbrella – the umbrella for life – maybe with a retro design, at the historic workshop Maglia.
Have a coffee at bottega Hodeidah while choosing a tasty ‘souvenir’ to take home.
Relax yourself for a moment at the small and charming Brera Botanical Garden.
Cross the courtyard of Palazzo Bagatti Valsecchi on a weekday and allow yourself to be tempted by the  Salumaio of Montenapoleone.

 

 

 

 

 

Anatomia de L’armadio di Oliver

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Al centro di Roma, nel rione Monti, c’è un negozio di vestiti e mobili per bambini che sono già stati posseduti e amati, è L’armadio di Oliver.

Claudia Brandt, nata a Copenhagen, ha aperto questa attività a Roma, dove vive da molti anni, basandosi sulla sua filosofia di vita sostenibile, ovvero sull’idea che spesso i vestiti per bambini vengono usati poco e messi da parte ancora prima. La maggior parte dei  capi in vendita sono di marchi francesi e danesi.

Il negozio è stato inserito nella City Guide Louis Vuitton di Roma.

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Claudia è anche un’ottima fotografa che lavora con i bambini e le famiglie.

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1. Sei nata a Copenhagen e cresciuta negli Stati Uniti. Come sei finita a Roma?

   Mi sono innamorata di Roma, quando avevo 19 anni e lavoravo qui come baby-sitter.    

   Poi, durante i miei studi universitari sono tornata a studiare per un semestre, ma 

   ho deciso di rimanere e da allora sono passati 16 anni

2. Qual è la tua parola italiana preferita? Pianoforte.

3. Cos’è L’armadio di Oliver? L’Armadio di Oliver è un negozio di vestiti già

     amati per bambini e di mobili vintage per i piccoli.

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Images via http://www.armadiodioliver.com

 

4. Questo blog si chiama Anatomie des mots: l’anatomia delle parole è una grammatica

segreta, la loro intima connessione con le cose che ci circondano. Potresti fare

l’anatomia delle parole “cose già amate”? La parola ‘Preloved’ per me è il collegamento

   tra il passato e il presente e anche l’idea romantica che qualcosa venga amato di

   nuovo (dopo essere già stato amato). Infatti su ogni capo di abbigliamento è riportato

   il nome di chi lo ha posseduto prima …

5. Sei una negoziante e mamma di Oliver. Come concili lavoro e famiglia? Pianificando

giorno per giorno e con un piccolo aiuto

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6. Cosa collezioni? Oggetti vintage e antiquariato. Ho molte cose di mia nonna   

    ma vado spesso al mercato dove cerco sempre cose per bambini da mettere in  

    negozio, e diversi oggetti come bicchieri, specchi, ceramiche e cose insolite e divertenti

    per casa mia.

7. 5 pezzi vintage nel tuo armadio

    In realtà non indosso abiti vintage, ma ho delle scarpe e un paio di borse. E ho    

    un bell’armadio antico per i vestiti di Oliver proveniente da un college inglese per

    ragazzi.

8. Il tuo sogno di felicità

    Fare tutto ciò che rende me (e Oliver) felici, creare cose belle, una bella atmosfera

    buoni sentimenti attorno a me. E l’amore.

9. Di quali abitudini passate e forse perse senti di più la nostalgia?

    Di molte delle tradizioni della nonna, e cerco di mantenerne in vita alcune. Come le

    lettere scritte a mano e la magia della vera fotografia analogica.

10. 5 cose da fare a Roma

    Camminare, osservare, noleggiare una bicicletta, mangiare e bere, andare a vedere il  

    Museo Borghese, visitare Monti (il quartiere).

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1.You were born in Copenhagen and raised in the United States. How did you end up in

   Rome ? I first fell in love with Rome when I was 19 working here as a babysitter. I later

   came to study for a semester during my university studies, but decided to stay and now  16 years

   have passed…

2. What is your favorite Italian word? Pianoforte.

3. What is L’Armadio di Oliver? L’Armadio di Oliver is a pre-loved children clothing

     and vintage children’s furniture  store in Monti.

 4. This blog is called Anatomie des mots: the anatomy of words is a secret grammar,
      their intimate connection with things around us. Could you anatomize the word
      ‘Preloved’?
      The word ‘preloved’ for me is the connection between the past and the present and
      also the romantic idea of something being loved again ( after having been loved
      already). In fact on each piace of clothing it says who has loved it before…
  5. You are a shopkeeper and mom to Oliver. How do you balance work and family
       life? Day by day planning and with a little help…
 
  6. What do you collect? Vintage items and antiques. I have many things from my
       grandmother but I go to the market often where I always look for children’s things
       for the shop, glasses, mirrors, ceramics and unusual fun things for my house.
   7. Tell us about 5 vintage pieces in your closet.
        I don’t really wear vintage clothes but I have some shoes and a couple of bags. And I
        have a beautiful antique closet for  Oliver’s clothes from an English boys college.
 
   8. What is your dream of happiness? Doing whatever makes me (and Oliver) happy,
        creating beautiful things, atmosphere and feelings around me. And love.
 
   9. What past or maybe lost habits do you feel most nostalgic about? Many of
       grandmother’s traditions, some I try to keep alive. Also handwritten letters.
 
   10. Tell us 5 things to do in Rome
         Walk, observe, rent a bike, eat + drink, see the Borghese museum, visit Monti (the 
         neighborhood).

 

Anatomie de la semaine

Questo è un breve elenco delle cose che ho trovato e che mi sono piaciute questa settimana.

1.Una versione romanzata di Parigi in questo breve film su Vimeo chiamato Paris through Pentax“.

A short list of things I found and loved this week.

1.A romanticized version of Paris in this short film on Vimeo called “Paris through Pentax“.

2.Questa deliziosa statement clutch di Nice Things in vendita su Happiness Boutique. La borsetta è stata realizzata imitando lo stile di un vecchio libro.

2.This adorable statement clutch by Nice Things from Happiness Boutique. The clutch was crafted imitating the look of a vintage book.antique-market-clutch-by-nice-things

3.Questo grazioso orologio Casio con un gatto sul quadrante, in vendita su The Whitepepper.

3.This cute Casio watch with cat motif from The Whitepepper.

Image via: http://thewhitepepper.tumblr.com/
Image via: http://thewhitepepper.tumblr.com/

Vi auguro un buon weekend autunnale!

Have a nice fall weekend!

Anatomie de la semaine

Un breve elenco delle cose che ho trovato e che mi sono piaciute questa settimana.

1.Questi fantastici scatti del dietro le quinte del lookbook autunno-inverno 2015 de La Coqueta. La Coqueta è una boutique indipendente di abbigliamento per neonati e bambini con sede a Londra. I loro capi sono classici con un tocco moderno e sono tutti realizzati in Spagna.

Image via www.lacoquetakids.wordpress.com
Image via http://www.lacoquetakids.wordpress.com

A short list of things I found and loved this week.

1.These awesome behind the scenes shots from La Coqueta’s autumn/winter 2015 lookbook. La Coqueta is an independent children and baby clothing boutique based in London. Their clothes are classic with a modern twist and they are made in Spain.

Image via www.lacoquetakids.wordpress.com
Image via http://www.lacoquetakids.wordpress.com
Image via www.lacoquetakids.wordpress.com
Image via http://www.lacoquetakids.wordpress.com
Image via www.lacoquetakids.wordpress.com
Image via http://www.lacoquetakids.wordpress.com

2. Per chi non ha programmi per il fine settimana, domenica 27 settembre è la giornata delle Fattorie Didattiche aperte in Lombardia. Le famiglie avranno la possibilità di visitare le aziende agricole locali e di conoscere meglio l’attività agricola. Le attività comprenderanno la mungitura, le coccole agli animali, splendidi scenari, la degustazione di prodotti e il pranzo in cascina.

Vi auguro un buon weekend di fine settembre!

2. For those who have no plans for the weekend, you can experience Open Farm Day Sunday 27th September in Lombardy, Italy. Families will be given the opportunity to visit local farms and learn more about the business of agriculture. Activities include milking, petting animals, beautiful scenery, samples for tasting and lunch at the farm.

Have a nice late September weekend!

Paola Negro per Fattorie Didattiche Image via www.iodonna.it
Paola Negro per Fattorie Didattiche
Image via http://www.iodonna.it

Anatomie du Ladencafé Marais

5 motivi per cui dovreste assolutamente visitare il Café Marais:

  1. E’ una caffetteria e un robivecchi.Questo significa che si può gustare un caffè di buona qualità insieme ad una deliziosa torta fatta in casa e che tutto ciò che vedete è in vendita.
  2. E’ una vecchia merceria degli anni Venti convertita in un café. Il risultato è sorprendente: mensole di legno piene di bottoni, nastri, passamanerie, cappelli, borse in pelle vintage e gioielli, e molti altri oggetti di antiquariato e vintage.
  3. In quelle che erano le vetrine della merceria ci sono tavoli e sedie. Ci si può quindi sedere e gaurdare fuori.
  4. Il Süddeutsche Zeitung ha scritto:Das “Café” Marais in der Parkstraße ist fast zu schön, um wahr zu sein”.” Il “café” Marais è quasi troppo bello per essere vero”.
  5. Chiamato come Le Marais,uno dei quartieri più antichi e alla moda di Parigi, è un piccolo e grazioso angolo di Parigi a Monaco di Baviera.

 5 Reasons why you should definitely go to the Ladencafé Marais:

  1. It is a coffehouse and a junk shop. This means that you can enjoy quality coffe with a delicious homemade cake and that everything you see is for sale.
  2. This is an old haberdashery from the 1920s converted into a café. The result is amazing: wooden shelves full of buttons, ribbons, trimmings, hats, vintage leather bags and jewelry, and many other antique and vintage finds.
  3. In the former display windows there are tables and chairs, so you can sit and look outside.
  4. The Süddeutsche Zeitung wrote about it : “Das “Café” Marais in der Parkstraße ist fast zu schön, um wahr zu sein”.”The Café Marais in Parkstraße is almost too good to be true”.
  5. Named after Le Marais, one of the oldest and most fashionable districts in Paris, it’s a charming little corner of Paris in Munich.

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IMG_20150823_115708374IMG_3393Lungo la strada per il Marais, abbiamo trovato questo fantastico negozio vintage chiamato “4uattro Mobili. Vende mobili vintage italiani degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta.

Along the way to the Marais, we found this amazing vintage shop called “4uattro Mobili“. They sell Italian vintage furniture from the 1950s, 1960s and 1970s.

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Anatomie de Collage Vintage

Maria Grazia è umbra ma vive a Bologna, sua città di adozione. Ama gli anni Cinquanta e si ispira ai dadaisti e ai futuristi.

Maria Grazia è un’artista del collage. Taglia, riassembla ed incolla immagini e parole, presi da vecchie riviste, per creare opere uniche e contemporanee. Reinterpreta così i messaggi tipici degli anni Cinquanta in chiave attuale.

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Cos’è Collage Vintage?

Collage Vintage è un piccolo sogno nato per gioco: ritagliare immagini e frasi da vecchie riviste, facendole diventare una rappresentazione della modernità e di valori universali: l’ottimismo, la voglia di vivere, di sorridere, di prendere la vita con allegria, sapendone cogliere la bellezza e l’eleganza. I collage sono composizioni su carta, ottenuti assemblando immagini, frasi, loghi ed elementi grafici tutti provenienti da riviste anni ’50. Sono composizioni che vogliono riportare nell’oggi un concetto di bellezza e di armonia del passato.

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Com’è nata la tua passione per i collage?

La tecnica del collage mi è sempre piaciuta: ho sempre ammirato gli artisti dada, i futuristi, e soprattutto Mimmo Rotella ed i suoi Décollage, che amo molto. Ma oltre ad ammirarli nei musei, non pensavo di diventarne io un’interprete. Ho fatto studi classici, mi sono specializzata in lingue e lavoro da 15 anni in un’azienda che amo molto, nel settore comunicazione. Non ho pertanto una formazione artistica. Il mio primo Collage è nato per caso ritagliando una vecchia rivista di mia mamma: mi piaceva l’immagine di una vecchia bottiglia, ne volevo fare un quadretto per la mia cucina. Ma invece di ritagliare tutta la pubblicità, ho cominciato a scomporre e ricomporre i singoli elementi. Da quel giorno non mi sono più fermata.

Perchè ami così tanto gli anni Cinquanta?

Li amo per varie ragioni, sia di forma che di contenuto: a quell’epoca la moda era veramente bellissima, con una spiccata tendenza all’armonia, alla perfezione, all’attenzione per ogni dettaglio: abito, scarpa, cappello, guanti: tutto concorreva a dare eleganza. La donna era femminile alla massima potenza. Ma oltre a questo, gli anni 50 hanno una grande potenza: quella del sorriso e della voglia di vivere. Penso che il fatto di essere sopravvissuti alla guerra desse alle persone una grande consapevolezza del valore della propria vita. Dalle immagini traspare infatti una voglia prepotente di guardare al futuro, di saperlo e poterlo creare lì seduta stante. E’ evidente una grande spinta energica verso il domani che era tutto da costruire, ed è questo che mi affascina. Inoltre nei giornali si usava ancora molto il disegno al posto della fotografia: ho imparato a conoscere e riconoscere la mano di grandi maestri del disegno che animavano le riviste: uno su tutti, l’italiano René Gruau che per me è diventato un vero mito. Le scritte erano belle, i colori delle pagine delicati. Dagli anni sessanta in poi questa armonia secondo me si spezza, e questo stringe il mio orizzonte temporale tra il 1951/2 ed il 1960/62. E’ in questo decennio che mi concentro, è lì che i miei occhi si fermano perché è il periodo per me più bello in assoluto.

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5 pezzi vintage nel tuo armadio

Nella vita normale io non vesto molto vintage. Sono una donna del mio tempo, mi piace vivere nell’oggi, guardo anche io al futuro. Ciononostante ho una predilezione per i tubini neri, per le scollature alla Audrey Hepburn, per i cappelli. Adoro il mio cappellino bianco e nero che indosso nelle occasioni importanti, e che è opera di una grande artista sarda che vive e lavora a Londra: Retro Maki. Lei lo ha fatto con vecchi tessuti d’epoca e un pettinino anni 20, ed è il pezzo vintage che amo di più.

Cosa collezioni?

Molte cose! Ho una passione per i bicchieri con scritte pubblicitarie bianche: Cinzano, Campari, Carpano, Aperol, Select. Quando apparecchio la tavola li mescolo tutti. Adoro le vecchie scatole in latta e cartone con le scritte ed i vecchi marchi, e poi le vecchie confezioni delle mercerie di una volta: compro rocchetti di filo, matassine, ma anche vecchi quaderni di scuola, carte e mappe geografiche, guide del Touring club anni Cinquanta.

Cosa cerchi quando vai ai mercatini?

Principalmente giornali e riviste che uso per i collage, ma in generale tutti i vecchi oggetti dove compaiono delle vecchie scritte pubblicitarie. Ed ultimamente vecchie cornici, che recupero ed adatto per incorniciare personalmente i collage. Amo molto anche questo aspetto: trovare belle cornici dentro cui le mie donne verranno ammirate. Cornici imperfette, segnate dal tempo, e che spesso custodiscono al loro interno delle storie: vecchie foto che rivelano delle dediche, strati di memoria che tornano alla luce.

Vecchio film preferito

Poveri ma belli di Dino Risi. Il film dentro cui vorrei essere da protagonista. E poi Caccia al ladro, con Cary Grant e Grace Kelly. In generale i film in cui è protagonista Cary Grant, il mio simbolo maschile preferito.

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Di quali abitudini passate o forse perse senti di più la nostalgia?

Pensando allo stile ed all’estetica, l’abitudine di indossare i cappelli. Li trovo adorabili. Se ti capita di sfogliare due riviste di moda, una degli anni 50 ed una degli anni 60, la differenza fondamentale che salta all’occhio è proprio il cappello. Quando scompare quello, si perde una gran parte della bellezza della figura. A parte la moda, …fare dei viaggi partendo in macchina, anziché in aereo, tenendo d’occhio una mappa di carta, anziché un navigatore satellitare. Magari perdendosi e poter fare così delle fantastiche scoperte occasionali. Scrivere appunti con la penna su un taccuino. Ma questa abitudine per fortuna non l’ho persa e non la perderò mai.

Il tuo sogno di felicità
Vivere in armonia con l’universo, e con il mio tempo. Avere il privilegio di coltivare una mia passione, creare bellezza, creare qualcosa che, essendo apprezzato dalle persone, mi sopravviverà. Sono felice ogni volta che strappo un sorriso a qualcuno con i miei collage, ogni volta che un mio lavoro cambia per un attimo l’umore delle persone. Alcune volte i miei clienti mi dicono che i collage che sono appesi in camera, o in bagno, sono le prime cose che guardano al mattino, e che la frase che c’è scritta dà loro lo sprint utile ad iniziare bene la giornata.

5 cose da fare a Bologna
Faccio fatica a sceglierne solo 5, Bologna è una bellissima città dove ho scelto di vivere anche non sono nata qui, ma a Spoleto, in Umbria.
Comunque, eccone 5.
1. Fare la spesa al Mercato delle Erbe di via Ugo Bassi, mangiando pesce fresco cucinato direttamente ai banchi del mercato.
2. Andare a vedere un film al Cinema Lumière
3. Perdersi per le vie del ghetto, ammirando le vecchie botteghe che ancora conservano intatto il loro fascino.
4. Passare il pomeriggio ad annusare e scegliere tè e tisane da Stregate di via Porta Nova
5. Curiosare tra i banchi del Mercato Antiquario di Piazza Santo Stefano, la piazza più bella della città.

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Dove possiamo acquistare i tuoi collage?
Direttamente da me, agli eventi in cui espongo: Matrioska a Rimini, il Circo delle Pulci a Milano, San Salvario a Torino, e molti altri market indipendenti in giro per l’Italia. Oppure a Bologna, presso il bellissimo negozio Abacanto Home o il bistrot In Cucina. E presto in Internet, su Etsy.
Per ogni dettaglio potete venirmi a trovare sul sito http://www.collagevintage.it e sui social: FB ed Instagram ( FB page: /Collagevintageitaly IG: @mariagraziapreda)

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What is Collage Vintage?
Collage Vintage is a little dream that was created just for fun: cropping images and phrases from old magazines to turn them into a representation of modernity and universal values; optimism, the will to live, to smile, to take life with joy, knowing how to grasp its beauty and elegance. The collages are compositions on paper, obtained by assembling images, phrases, logos and graphics all from magazines from the 50s. They are compositions that want to bring the past’s concept of beauty and harmony to today’s world.

Where did your passion for collage come from?
I have always liked the collage technique: I’ve always admired dada artists, futurists, and especially Mimmo Rotella and his Décollages, which I really love. But on top of admiring them in museums, I would have never thought of becoming an interpreter (of the technique). I have a classical studies background, I specialized in languages and for 15 years I have been working in a company I love very much, in the field of communication. Therefore I do not have an artistic training. My first collage was created by chance by cutting one of my mum’s old magazines: I liked the image of an old bottle and wanted to frame it for my kitchen. But instead of cutting the whole advertisement, I began disassembling and reassembling its single elements. I haven’t been able to stop ever since.

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Why do you love so much the 50s?
I love them for various reasons, both linked to form and content: fashion at that time was really beautiful, with a marked tendency to harmony, to perfection, and attention to every detail: the dress, the shoes, the hat, the gloves: all competed to achieve elegance. The woman was a female to the nth degree. Beyond that, the 50s have a great power: that of the smile and the will to live. I think that surviving the war gave people greater awareness of the value of their lives. From pictures of the time you can see a compelling will to look ahead, to know the future and be able to create it there, immediately. An energetic push towards rebuilding for tomorrow was always clear and that’s what fascinates me. In newspapers, they used drawings instead of photography: I have come to know and recognize the style of great masters that animated magazines: among them all, the Italian René Gruau has become a legend for me. The writings were beautiful, the colors of the pages were delicate.
In my opinion, from the sixties onwards, this harmony breaks, and this is why my timeframe ranges between 1951-52 and 1960-62. I focus on this decade; it is there that my eyes stop because it is the most beautiful time ever.

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Tell us about 5 vintage pieces in your closet.
In everyday life, I do not wear vintage clothes. I am a woman of my time, I like to live in the ‘here’ and ‘now’ and I also look at the future. Nevertheless I have a fondness for black tube dresses, for Audrey Hepburn’s necklines, for hats.
I love my little black and white hat that I wear on important occasions, and that is the work of a great Sardinian artist who lives and works in London: Retro Maki. She did it with old vintage fabrics and a 1920’s comb. It is the vintage piece that I love the most.

What do you collect?
Many things! I have a passion for glasses with white advertising signs: Cinzano, Campari, Carpano, Aperol, Select. When I set the table, I mix them all. I love old tin and cardboard boxes with words and old brands, and then old haberdasheries packaging: I buy spools of thread, skeins, but also old school notebooks, papers and maps, the Touring Club guides from the fifties.

What do you look for when you go to flea markets?
I especially look for newspapers and magazines that I use for collages, but in general all old objects with old advertising signs. And recently, I look for old frames, that I recover and I convert to frame my collages. I also love this part very much: finding beautiful frames within which my women will be admired. Imperfect frames, marked by time, and which often preserve their story: old photos that reveal dedications, layers of memory returning to life.

What’s your favorite old movie?
Poveri ma belli directed by Dino Risi. I wish I was the main character of this movie. And then To catch a Thief, with Cary Grant and Grace Kelly. In general, all the movies in which the main character is Cary Grant, my favorite male symbol.

What past or maybe lost habits do you feel most nostalgic about?
With reference to style and aesthetics, the habit of wearing hats. I find them adorable. If you happen to browse two fashion magazines, one of the 50s and one of the 60s, the fundamental difference you notice is the hat. When it disappears, you lose a large part of the beauty of the figure. Besides fashion, … travelling by car, instead of by plane, keeping an eye on a paper map, rather than on a navigation system. Maybe getting lost and being able to make some occasional amazing discoveries.
Writing notes with a pen on a notebook. Fortunately, I have not lost this habit and I never will.

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What is your dream of happiness?
Living in harmony with the universe, and with my time. Having the privilege of cultivating a passion of mine, creating beauty, creating something that, being appreciated by other people, will survive me. I’m happy every time I manage to get a smile out of someone with my collages, and whenever my job changes the mood of people for a moment. Sometimes my clients tell me that the collages that are hung in their bedroom, or bathroom, are the first things they look at in the morning, and that the sentence written on them gives them the necessary push to start the day.

Tell us 5 things to do in Bologna
I find it hard to pick only five things, Bologna is a beautiful city where I chose to live because I was not born here. I was born in Spoleto, Umbria.

Anyway, here there are:
1. Shopping at Mercato delle Erbe in Via Ugo Bassi, eating fresh fish cooked directly in the market stalls.
2. Go watch a movie at Cinema Lumière
3. Get lost in the streets of the ghetto, admiring the old shops which still retain their charm.
4. Spend the afternoon smelling and choosing tea and herbal teas from Stregate in Via Porta Nova
5. Browse through the stalls of Mercato Antiquario in Piazza Santo Stefano, the most beautiful square of the city.

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Where can we buy your collages?
Directly from me, at the events in which I exhibit my creations: Matryoshka in Rimini, the Circo delle Pulci in Milan, San Salvario in Turin, and many other independent markets around Italy. Or in Bologna, at the very beautiful shop Abacanto Home or at the bistrot In Cucina. And soon online on Etsy.
For more information, please visit my website and find me on social media: http://www.collagevintage.it: FB and Instagram (FB page: / Collagevintageitaly IG: @mariagraziapreda)

BARTER HEARTS: Anatomia di uno scambio di cuore con Paz Garden

Barter Hearts è un’iniziativa interessante, nata dalle menti creative di Fiorella, autrice di The Orange Deer e di Antonella, autrice del Blog a Cavolo. La ricetta di Barter Hearts si basa su tre ingredienti che la rendono un’iniziativa assolutamente imperdibile: i servizi postali, il vintage e il baratto. L’idea di pensare a qualcosa che possa rendere felice un altro individuo, apparentemente sconosciuto, miscelata al sentimento dell’attesa e della curiosità, che anticipano l’arrivo del pacco sono di per sè un’esperienza autentica, dal sapore retro. Lo stesso sapore retrò del baratto, una pratica che era usuale e decisamente salvifica fino a poco tempo fa. Detto questo, l’amore per il vintage non può che essere una conseguente passione naturale. Il fascino senza tempo del dare e ricevere e il mero piacere di fare felice qualcun altro. Questo è Barter Hearts. Se desideri partecipare al prossimo scambio, visita la pagina Facebook e troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno. Nell’estrazione per formare le coppie del baratto, sono stata abbinata ad Enrica, del blog Paz Garden. Enrica è una giovane e brillante interior designer e grafica, confondatrice dello Studio Paz, specializzato nel design e nell’architettura paesaggistica. Conosco solo virtualmente questa ragazza pugliese, ma di due cose sono certa: è generosa ed ha buon gusto! IMG_3115IMG_3115 IMG_3116Il suo delizioso pacchettino conteneva una ciotola in vetro a forma di mela e due piattini da appendere. IMG_3118La coppetta fa parte degli oggetti recuperati dalla vetrinetta della bisnonna. Tra me e la coppetta è stato amore a prima vista e l’ho subito utilizzata. IMG_3120bMentre i piattini francesi con gli uccellini hanno trovato un loro posto speciale a casa mia. I due erano stati acquistati ad un mercatino e provengono da una collezione di Enrica. IMG_3155E voi, cosa aspettate a partecipare? A conoscere gente fantastica? A liberarvi di qualche oggetto che non amate per riceverne uno nuovo in cambio? Buon Barter Hearts a tutte voi!!